La Befana e la sua storia

La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione) è nell'immaginario collettivo un mitico personaggio con l'aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio.

La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.

L'iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Vola sui tetti a cavallo di una scopa e compie innumerevoli prodigi. A volte, è vero, lascia un po' di carbone (forse perché è nero come l'inferno o forse perché è simbolo dell'energia della terra), ma in fondo non è cattiva. Curioso personaggio, saldamente radicato nell'immaginario popolare e - seppure con una certa diffidenza - molto amato. Fata, maga, generosa e severa... ma chi è, alla fine? Bisogna tornare al tempo in cui si credeva che nelle dodici notti fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Gli antichi Romani pensavano che a guidarle fosse Diana, dea lunare legata alla vegetazione, altri invece una divinità misteriosa chiamata Satia (dal latino satiaetas, sazietà) o Abundia (da abundantia).

La Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze, definendole frutto di influenze sataniche, ma il popolo non smise di essere convinto che tali vagabondaggi notturni avvenissero, solo li ritenne non più benefici, ma infernali. Tali sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana. C'è chi sostiene che è vecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spoglia che poi rinascerà e chi ne fa l'immagine dell'anno ormai consunto che porta il nuovo e poi svanisce. Il suo aspetto laido, rappresentazione di tutte le passate pene, assume cosi una funzione apotropaica e lei diventa figura sacrificale. E a questo può ricollegarsi l'usanza di bruciarla.

Nella tradizione popolare però il termine Epifania, storpiato in Befana, ha assunto un significato diverso, andando a designare la figura di una vecchina particolare.

Come abbiamo avuto modo di vedere per le altre tradizioni italiane che si svolgono in tutto l'arco dell'anno, molte nostre festività hanno un'origine rurale, affondando le loro radici nel nostro passato agricolo. Così è anche per la Befana.

Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.

Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l'anno successivo.
In molte regioni italiane infatti, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 ed il 6 gennaio.


La Befana coincide quindi, in certe tradizioni, con la rappresentazione femminile dell'anno vecchio, pronta a sacrificarsi per far rinascere un nuovo periodo di prosperità.

Questa festa ha però assunto nel tempo, anche un significato lievemente diverso. Nella cultura italiana attuale, la Befana non è tanto vista come la simbolizzazione di un periodo di tempo ormai scaduto, quanto piuttosto come una sorta di Nonna buona che premia o punisce i bambini.

I bambini buoni riceveranno ottimi dolcetti e qualche regalino, ma quelli cattivi solo il temutissimo carbone, che simboleggia le malefatte dell'anno passato. Il potere psicologico della Befana sui bambini è quindi molto forte ed i suoi aspetti pedagogici non vanno di certo trascurati.

In alcune regioni, come il Lazio, la Befana è una figura molto importante ed intorno alla sua festa si svolgono importanti fiere culinarie, ma è anche l'ultimo giorno di vera festa, l'ultimo in cui si tiene l'albero di Natale a casa. Addirittura, in molte regioni d'Italia, c'è l'usanza, anche tra gli adulti, di scambiarsi dei regali più modesti rispetto a quelli del 25 dicembre, oppure, soprattutto tra innamorati, cioccolatini e caramelle.

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La Befana nella leggenda

Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.
Malgrado le loro insistenze, affinchè li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.
Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.
Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.

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La Befana nella tradizione

La Befana, tradizione tipicamente italiana, non ancora soppiantata dalla figura "straniera" di Babbo Natale, rappresentava anche l'occasione per integrare il magro bilancio familiare di molti che, indossati i panni della Vecchia, quella notte tra il 5 il 6 gennaio, passavano di casa in casa ricevendo doni, per lo più in natura, in cambio di un augurio e di un sorriso.
Oggi, se si indossano gli abiti della Befana, lo si fa per rimpossessarsi del suo ruolo; dispensatrice di regali e di piccole ramanzine per gli inevitabili capricci di tutti. Dopo un periodo in cui era stata relegata nel dimenticatoio, ora la Befana sta vivendo una seconda giovinezza, legata alla riscoperta e alla valorizzazione delle antiche radici, tradizioni e dell'autentica identità culturale.

La Befana fa visita ai bambini la notte precedente l'epifania (6 gennaio).

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Il guardaroba

Nonna Befana si vestiva con poveri abiti, come qualsiasi contadina.
Il suo colore preferito era il nero: portava una rozza sottana nera e una nera camiciona di un cotone pesante che lei stessa aveva filato, tessuto, tagliato e cucito.
Sopra la camicia si metteva un corpetto nero ricamato a fiori dai colori sgargianti e sulle spalle portava sempre uno scialletto di lana nera.
In testa aveva un gran fazzoletto nero, annodato sotto il mento , ma talvolta, invece che il fazzoletto, portava un cappelaccio a punta, ovviamente nero.
La Befana aveva piedi grossi e nodosi: chissà quanti calli su quei piedi, a furia di camminare e camminare!  Calzava  delle scarpe  di cuoio grossolano e queste scarpe, come dice la famosa filastrocca erano sempre rotte.
Essendo così vecchia la Befana portava gli occhiali e ne aveva di differenti tipi e modelli: pince-nez, monocolo. Ma poi, in realtà ci vedeva benissimo anche senza metterseli e li portava per vanità.
Qualcuno ha scritto che la Befana, talvolta, si rapava completamente i capelli, portava sopra la sua sottana nera un bel grembiule giallo e sopra la camicia indossava un casacchino color dei limoni acerbi.
Qualcun altro assicura che la Befana fosse ricchissima e smorfiosetta, un'elegantona che portava sui suoi abiti un corsetto di velluto tutto tempestato di pietre preziose e fili d'argento. Aveva  lunghi capelli color oro, fermati da un bel pettine d'avorio e tanti boccoli che le scendevano sulle spalle.
Assicurano anche che portasse sempre con sé un borsone di monete da distribuire generosamente a tutti.
Ma le persone che raccontavano quelle cose, non sapevano che la vecchia e brutta Befana avesse il grande potere di trasformarsi in tutto quello che voleva ,anche in una bella ragazza in ghingheri.
E spesso si divertiva a trasformarsi in un uccello o in un insetto, per entrare meglio nelle case, dove le piaceva stare a spiare le reazioni degli uomini ai suoi movimenti, molto compiaciuta delle sue magie.

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la Befana e l'Epifania nel mondo

Befana ed Epifania in Spagna

Il 6 gennaio tutti i bambini spagnoli si svegliano presto e corrono a vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchier d' acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare e una scarpa.
In molte città si tiene il corteo dei Re Magi, in cui i Re sfilano per le vie cittadine su dei carri riccamenti decorati.

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Befana ed Epifania in Francia

Nel giorno dell' epifania si usa fare un dolce speciale, all' interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.

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Befana ed Epifania in Russia

La chiesa ortodossa celebra il Natale il 6 gennaio. Secondo la leggenda i regali vengono portati da Padre Gelo accompagnato da Babuschka ,una simpatica vecchietta.

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Befana ed Epifania in Germania

Questo è il giorno della venuta dei Re Magi. Spesso i preti e i chirichetti vanno nelle case per chiedere delle donazioni e recitano solitamente anche qualche Verso o intonano una canzone sacra. Le persone di religione cattolica si recano in chiesa, a messa, ma in Germania il 6 Gennaio non è un giorno festivo, si lavora come solito e i bambini vanno a scuola.

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Befana ed Epifania in Islanda

Il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perchè da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo ( il primo Babbo Natale arriva l' 11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d' artificio.

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Befana ed Epifania in Ungheria

Il giorno dell' epifania i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.

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Befana ed Epifania in Romania

La festa dell' epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.

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la calza della Befana

La Befana entra dai camini per riempire le calze, appositamente lasciate appese dai bambini la notte. Se i bambini sono stati buoni la calza della Befana verrà riempita con caramelle e cioccolatini, altrimenti se sono stati cattivi la calza verrà riempita di carbone.
Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini.

Tra stupore e meraviglia, la Befana ritorna puntuale ogni anno. Questa è la storia...

Scivolata giù nel camino nelle scure cucine, la Befana trovava tante calze appese presso il focolare, tante quanti erano i bambini che vivevano in quella casa.

I bambini, prima di andare a dormire, le avevano appese bene in vista, perché la Befana le trovasse senza fare troppa fatica. Di solito le appendevano proprio sotto la cappa del camino, perché la vecchia le trovasse subito.

Molti le appendevano direttamente alla catena del paiolo, altri a dei chiodi fissi in qualche angolo del focolare.

Se non venivano appese vicino ai camini, le calze erano sistemate sulle sponde dei lettini , nella camera di ogni bambino, vicinissime alle finestre o sui davanzali.

Ma non tutti i bambini usavano appendere le calze per la Befana. Molti altri, invece che le calze, mettevano bene in vista per la vecchia, delle belle scarpe o degli stivaletti. La Befana, si sa, ha sempre tanti buchi nelle scarpe, così avrebbe potuto prendersi quelle nuove e lasciare in cambio i suoi doni.

Se invece non ne aveva bisogno, lasciava le scarpe al loro posto e le riempiva di doni e di altre cose. In certi paesi c'erano altri bambini ancora, che non mettevano né calze, né scarpe, né stivali per i doni della Befana. Preferivano invece cestini, canestri, panieri, piatti, ciotole di legno e cappelli rovesciati.

Ma erano le calze ad essere preferite da tutti perché, essendo di lana, si allargavano facilmente e potevano contenere più doni. I bambini furbi, anziché le loro calze, che erano piccole, appendevano le lunghe calze nere della mamma e della nonna, che di doni potevano raccoglierne ancora di più.

Ma come mai venivano appese proprio le calze?

Nessuno sa dire il perché, ma certo questa era un'abitudine molto antica. Una vecchia leggenda dice che persino Numa Pompilio, uno dei famosi sette re di Roma, avesse l'abitudine di appendere una calza in una grotta che lui solo sapeva dove fosse.

Una ninfa, una fata, che lo proteggeva, gliela faceva trovare piena, non certo di doni, dolcetti o carbone, ma di....buoni consigli.

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le filastrocche della Befana

E' tornata la Befana...

E' tornata la befana
a cavallo di una scopa:
vola senza far rumore
nella notte nera nera
Sulle spalle ha tanti sacchi
e li posa sui camini
tira fuori sorridente
i regali per i bambini
Bambole e trenini
giostre e orsacchiotti,
dischi e grembiulini,
dolci e biscottini,
ma più bello ancora
essa sa donare
una grande gioia
che non si può scordare.

Un tempo la Befana...

Un tempo la Befana
veniva col vento di tramontana
su una scopa e col saccone
mezzo pieno di carbone
e lasciava tanti doni
solamente ai bambini buoni.
Ma poi lei è andata a scuola
e ha imparato una cosa sola:
bimbi cattivi non ci sono per niente
non serve il carbone assolutamente!
Non serve la scopa per portare il saccone
se viaggi col razzo a propulsione.
Ci son doni per tutti i bambini,
anche se non esistono più i camini.
Se il mondo è cambiato non fa niente:
la buona Befana verrà certamente...

Filastrocca n° 1

Zitti, zitti presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende, appena è sola,
svelti, svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi!
Se non siete buoni niente dolci né balocchi,
solo cenere e carbone!

Filastrocca n° 2

E' arrivata la Befana,
non è quella degli altri anni,
ha mutato vesti e panni
e s'è messa la barbantana.
Regalateci qualcosa
non ci fate più aspettare,
i compagni che sono avanti
ce la vogliono levare.
E' arrivata la Befana!
E' arrivata la Befana!
Qui giungemmo preparati
con i canti e con i suoni,
gentilissimi signori
a voi tutti siamo grati!
Vi ringrazia la Befana
che l'avete favorita,
Dio vi lasci una lunga,
buona gente state sana!
E' arrivata la Befana!
E' arrivata la Befana!

Filastrocca n°3

Fate nanna, piccolini, 
nei lettini 
bianchi e belli come panna; 
fate nanna! 
Dal castello delle fate, 
ch’ è lassù, lontan lontano 
fra le nevi immacolate, 
al camino vien, pian piano 
la Befana, ricca e buona, 
che vi dona 
cavallucci, bamboline 
e balocchi senza fine. 
Glieli porta l’ asinello, 
forte e bello, 
che le orecchie ha lunghe assai: 
se vi sente, o bimbi, guai! 
Fate nanna, piccolini, 
nei lettini 
bianchi e belli come panna; 
fate nanna! E' tornata la befana
a cavallo di una scopa:
vola senza far rumore
nella notte nera nera
Sulle spalle ha tanti sacchi
e li posa sui camini
tira fuori sorridente
i regali per i bambini
Bambole e trenini
giostre e orsacchiotti,
dischi e grembiulini,
dolci e biscottini,
ma più bello ancora
essa sa donare
una grande gioia
che non si può scordare

Filastrocca n°4

M' han detto: "la Befana
non è poi tanto lontana,
sulla scopa è già per via
giungerà all' Epifania!
Porterà pei bimbi buoni
chicche, dolci, panettoni
e milioni di altri doni"
"Lietamente la calzetta
preparai con grande fretta:
la Befana qui passò
la mia casa visitò
tutto questo mi portò..."

 

 

 


Filastrocca n°5

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sempre sono stato
ma un dono mai me lo hai portato.
Anche quest'anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto;
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l'accellerato!
Oh cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa di ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti.

Filastrocca n°6

La Befana, cara vecchietta,
va all'antica, senza fretta.
Non prende mica l'aeroplano
per volare dal monte al piano,
si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
é così che poi succede
che la Befana...non si vede!
Ha fatto tardi tra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!
Io quasi, nel mio  buon cuore
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto.
Un po' di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!

 

Filastrocca n° 7

Viene,viene la Befana
vien dai monti, é notta fonda,
come é stanca, e la circonda
neve , gelo e tramontana,
viene, viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce
e la neve é il suo fardello,
il gelo il suo mantello
ed il vento la sua voce,
ha le mani al petto in croce.
Lei si accosta piano piano
alla villa e al casolare,
a guardare e ad osservare,
or più presso, or più lontano,
piano, piano, piano.
Che c'é dentro questa villa?
Guarda, guarda tre lettini
con tre bimbi a nanna buoni.
Guarda, guarda,
ai capitoni c'é tre calze lunghe e fini,
oh tre calze e tre lettini.
Un lumino brilla e sale
e ne scricchiolan le scale,
il lumino brilla e scende
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale e chi mai scende?
Coi suoi doni mamma è scesa,
sale col suo sorriso
e il lumino le arde il viso
come lampada da chiesa.
Coi suoi doni mamma é scesa.
Ma che c'é nel casolare?
Guarda, guarda tre strapunti
con tre bimbi a nanna buoni
tra la cenere e i carboni,
c'é tre zoccoli consunti;
oh, tre scarpe e tre strapunti!
La Befana vede e sente,
fugge al monte che é l'aurora,
quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte,
ciò che vede e ciò che vide,
c'é chi piange e c'é chi ride,
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.

Filastrocca n°8

La Befana, cara vecchietta,
va all'antica, senza fretta.
Non prende mica l'aeroplano
per volare dal monte al piano,
si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
é così che poi succede
che la Befana...non si vede!
Ha fatto tardi tra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!
Io quasi, nel mio  buon cuore
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto.
Un po' di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!

 

 

 

 

 

 

 

Filastrocca n°9

Quant'é cara, quant'è buona
la Befana di Piazza Navona.
Sono piene di cose belle
le sue mille bancarelle,
gonfi di dolci e di biscotti
i suoi diecimila calzerotti.
Se allunghi la mano puoi toccare
tutti i giocattoli che ti pare,
quelli vecchi del tempo che fu
e quelli nuovi che piaccion di più:
l'orso di pezza bonaccione
e l'aeroplano a reazione
il treno elettrico e la trombetta,
il pellirossa e la bamboletta.
La Befana, siamo giusti,
sa stare alla moda e cambia i gusti.
Per fare i conti, difatti, si dice,
ha comperato la calcolatrice.

Filastrocca n° 10

Quando è l'ora, la Befana
alla scopa salta in groppa.
D'impazienza già trabocca:
l'alza su la tramontana,
fra le nuvole galoppa.
Ogni bimbo nel suo letto
fa l' esame di coscienza:
maledice il capriccetto,
benedice l' ubbidienza:
La mattina al primo raggio
si precipita al camino.
Un bel dono al bimbo saggio,
al cattivo un carboncino!

La befana vien di notte...

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col vestito alla romana:
Viva viva la Befana!

       

La Befana di Torino...

La Befana di Torino
ha due buchi nel calzino
mentre quella di Milano
le due toppe ha nel pastrano:
Arrivate entrambe a Riccione
si comprarono un bel maglione
e alla scopa stanca di volare
fanno fare un bel tuffo in mare.
La mattina la strada riprendono
che i bambini già le attendono
sotto i camini son pronti i calzini
dei ragazzi da Trieste a Vizzini...

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Il carbone
Per i cattivi, tutti sanno, la Befana riservava il suo celebre carbone nero nero, scuro come la sua faccia tanto arrabbiata per il loro comportamento riprovevole. Ma esistevano davvero bambini completamente cattivi?
La Befana era sicura di no e sapeva che si trattava solo di bambini un po' impertinenti che, volendo, avrebbero potuto senz'altro fare di meglio. Tuttavia il rischio di ricevere una calza piena zeppa di carbone e di qualche altra brutta cosa c'era pur sempre, anche se era cosa rara.
La Befana, che era una strega di buon cuore, e una fata molto comprensiva e paziente, non avrebbe mai fatto una simile cosa ai suoi piccoli amici. Il suo carbone, mischiato a qualche dono e a qualche dolcetto, era in realtà un ammonimento, certamente molto severo, e un rimprovero, ma non una dura condanna.
Questo i bambini non lo sapevano e alcuni di loro, che durante l'anno erano stati talvolta un po' cattivini, ingigantivano la loro paura e la sera del 6 gennaio si addormentavano pieni di agitazione.
La Befana non amava le cose monotone e le piacevano le novità e i mutamenti, così cambiava spesso i segni del suo castigo: ad alcuni bambini metteva nella calza qualche pezzo di carbone, ad altri dei sacchettini di cenere, ad altri ancora dei pezzettini di legno o dei trucioli, paglia e sassi. E sapeva fare, volendo, anche degli scherzi non molto gradevoli: certi bambini di sua conoscenza correvano persino il rischio di trovarsi nelle calze delle palle di cacca secca di cavallo.
Che schifo! In casi rari, anziché il carbone, la cenere o altre spiacevoli cose, la Befana lasciava accanto alle calze una frusta, con delega speciale ai genitori di dare al posto suo delle frustate sui sederini dei puniti.
Ma chi riceveva i suoi buffi rimproveri era meglio facesse buon viso a cattivo gioco, senza piangere e lamentarsi. Poteva sempre darsi che se la calza fosse stata piena di stranezze o di brutte cose, nascosto sotto al materasso, sotto al letto o in qualche angolo segreto della stanza o della cucina ci fosse qualcosa di bello per loro.
Riempita anche l'ultima calza, la Befana, soddisfatta per il suo gran lavoro, poteva anche pensare di tornarsene a casa, con scopa e sacco, asina e bisacce.
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Sorridiamo un po' con gli SMS della Befana

SMS della Befana

1Essendo oggi la tua festa, cosi' come quella di tutte le donne, ti faccio i migliori e sinceri Auguri di Buona Epifania....La mia befana preferita

2 Probabilmente una Befana come te e' difficile trovarla...in positivo naturalmente....

3 Auguri Befana...opss volevo dire buona epifania a te...

4 L'epifania tutte le feste porta via... ma dove le mette? Forse nella sua calza tutta rotta?...

5 Le feste sono finite e la Befana arriva carica, carica di... bacetti (per questa volta!!!)....

6 Ciao mia befanina... ricordati che il 6 gennaio e' la tua festa e devi preparare la scopa...

7 La befana vien di notte con la testa brutta e goffa , il vestito alla romana nn lo lava da una settimana , con il naso all' in giù... ma dai : sei proprio tu ! AUGURI

8 Su un tavolo c'è una torta e attorno Babbo Natale, la Befana, un carabiniere intelligente, un carabiniere stupido.
Un attimo di buio e la torta scompare: chi l'ha mangiata?
Dunque.... Babbo Natale, la Befana, il carabiniere intelligente, non esistono...

9 Ho chiesto a Dio l'erba e m'ha dato un prato. Ho chiesto un po' d'acqua e m'ha dato il mare, gli ho chiesto di parlare con la befana e m'ha dato il tuo numero!

10 Buon anno il 2008 è arrivato e bisogna organizzarsi. Ecco il programma: ci vediamo il 5/1 alle 16 dal meccanico per la revisione della scopa, cioccolata calda alle 17 per dividerci le zone e a mezzanotte tutte al lavoro. Avvisa le altre!

11 Alcuni consigli per stasera: 1) Copriti bene farà freddo, 2) Occhio alla nebbia e al traffico aereo 3) Allaccia le cinture anke se 6 su una scopa!!! Auguri

12 Se il 6 gennaio vedi la befana che corre verso di te piangendo e ti abbraccia....non avere paura... èsolo contenta di aver ritrovato la sua sorella gemella!

13 Ho letto sul giornale che Babbo Natale ricompensa con 1000 euro chi lo aiuta a trovare la befana. Ora: o mi dai il doppio, o gli dico dove sei!!!

14 Se la befana vedendoti dovesse buttarsi ai tuoi piedi e cominciare a piangere.... capiscila ha paura che le freghi il posto di lavoro!!!

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Aspettando il Natale...